Potete scaricare le singole mappe tascabili qui di seguito e le tracce .gpx, a breve pubblicheremo una mappa cartacea con il percorso completo, che sarà possibile acquistare, inviandoci una mail a iscrizioni@scarponauti.it
TAPPA 3 :GOITO - RIVALTA - GRAZIE - MANTOVA - Citta' del Patrimonio UNESCO
Punto di partenza, il Monumento al Bersagliere di Goito nell’omonimo piazzale, in prossimità del Ponte della Gloria. Si inizia a camminare costeggiando il Mincio all’interno del “Bosco degli Arimanni” che, congiungendosi alla pista ciclo-pedonale campestre, conduce al piccolo borgo di Sacca. Da qui per strada secondaria a basso traffico e per campagne dagli ampi paesaggi, si passa per il minuscolo borgo di Bell'acqua, proseguendo sino al borgo fluviale di Rivalta sul Mincio . Si consiglia una visita a Corte Mincio, un antico edificio rurale che ospita il Centro Parco e il piccolo Museo Etnografico dei mestieri del fiume. Da qui, si potrà scegliere se proseguire sino a Mantova in barca, attraversando la bellissima Riserva Integrale delle Valli del Mincio, oppure proseguire a piedi per circa 3 km sino al borgo lacustre di Grazie di Curtatone, celebre per il Santuario della B.V. delle Grazie (“la chiesa del coccodrillo!”) meta importante di pellegrinaggio. Ogni anno in occasione dell’Antichissima Fiera dell’Assunta, accoglie centinaia di artisti madonnari che, misurandosi con il caldo e la fatica, lasciano sul sagrato immagini di grande suggestione realizzate a gessetto. Dal Santuario si scende a raggiungere l’imbarco per le escursioni all’interno della Riserva delle Valli del Mincio con la possibilità di sbarcare a Mantova presso i giardini di Belfiore oppure, poco oltre, presso il Ponte dei Mulini, al chiosco-bar “La Zanzara” (tramonti sul lago). Da qui, proseguendo sulla ciclo-pedonale del Lago di Mezzo, si raggiunge il centro storico in circa 15 minuti.
Tre quindi le possibili varianti:
a) Da Goito a Mantova a piedi 26,6 km – 6,30 ore
b) Da Goito a Rivalta a piedi 9,8 km - 2,30 ore + navigazione sino a Mantova
c) Da Goito a Grazie a piedi 14,3 km - 3,30 ore + navigazione sino a Mantova
Compagnie di navigazione da Rivalta - Grazie a MN e viceversa :
- Motonavi Andes Negrini Mantova - 0376322875 - 0376360870 - Fax: 0376 322869 -
Motonavi Andes Negrini | Mantova - E-mail: andes@motonaviandes.it - Whatsapp: 331.2207731
- Barcaioli del Mincio - Benvenuti | Fiumemincio - 0376/349292 - barcaioli@fiumemincio.it
- Navigazione Mincio - Tel. 0376 681121 – Cell. 347 4913437 – 331 5708690
Navigazione Mincio – info@navigazionemincio.it
Cosa vedere:
Museo Etnografico dei mestieri del fiume
Il Museo ospita una ricca collezione di oggetti che raccontano le peculiarità della vita quotidiana e del lavoro nella palude; reperti raccolti dagli abitanti nel corso di decenni. Tra questi, ci sono strumenti per la coltivazione della canna palustre e dell’erba carice, attrezzi per la pesca e per la caccia, utensili e arredi di casa.
museorivaltasulmincio.it
Santuario delle Grazie di Curtatone
È attestato nei documenti già intorno all’anno Mille come Santa Maria di Reverso. Tradizione vuole che sorgesse una santella con un’immagine sacra devota a pescatori, contadini e pellegrini.
Alla fine del ‘300 Francesco I Gonzaga fece voto di rifare l’antico Santuario come ex voto dopo la peste.
Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie
Museo Diocesano
Il Museo Diocesano di Mantova si trova nel chiostro principale dell'ex monastero agostiniano di Sant'Agnese, un edificio ricco di storia. Ha origine dal beato mantovano Giovanni Bono (1168-1249), fondatore di un ordine religioso poi confluito nell'ordine agostiniano. Nel XIV secolo, i suoi seguaci fondarono il monastero di Sant'Agnese a Mantova, tra la civitas vetus e un'insenatura del Lago di Mezzo, con una chiesa ricca di opere d'arte, un ampio chiostro e edifici annessi. Il monastero godeva di un tale prestigio che in entrambe le sue visite a Mantova (1530 e 1532) l'imperatore Carlo V ospitò l'abate, che gli conferì il titolo di conte, trasmissibile ai suoi successori, insieme a varie facoltà, tra cui quella di conferire lauree: in un certo senso, qui nacque il primo germe della futura università.
Museo Diocesano Francesco Gonzaga
Duomo di Mantova
Notizie, in gran parte incontrollate, tracciano la fondazione di due chiese parallele, dedicate rispettivamente a San Pietro e San Paolo, già al III secolo, nell’area destinata a diventare il nucleo della vita religiosa a Mantova. Si ipotizza che la chiesa di san Paolo possa essere diventata la prima cattedrale. Entrambe furono devastate da un incendio alla fine del IX secolo e furono ricostruite entro l’XI secolo; da allora, San Pietro, più spaziosa e dotata di sagrato, servì come cattedrale. La ricostruzione di San Pietro era ancora in corso quando, nel 1086, il futuro patrono Sant’Anselmo vi fu sepolto. Il tempio romanico presentava tre navate e si ergeva sopra una cripta. Rimangono resti di questa cattedrale romanica, in particolare le strutture della navata centrale e il campanile, eretto su una torre forse romana. La cattedrale subì ulteriori ampliamenti ed arricchimenti, notevoli durante il XIV secolo con l’aggiunta della sacrestia monumentale e del santuario dell’Incoronata. L’interno subì significative trasformazioni nel secolo successivo. Dopo un modesto incendio nel 1545, il famoso artista Giulio Romano, su incarico del cardinale Ercole Gonzaga, iniziò la ristrutturazione delle navate. Nonostante le perdite durante i periodi tumultuosi tra il XVII e il XVIII secolo, la cattedrale si adornò di nuove decorazioni pittoriche e accolse i corpi dei beati da chiese conventuali soppressi, assumendo così il carattere di pantheon della santità mantovana. Anche i tempi successivi hanno lasciato il loro segno: il XIX secolo con memorie del vescovo e dei sacerdoti attivi durante il risorgimento, e il secolo scorso con restauri e innovazioni introdotte durante la visita di Sua Santità Giovanni Paolo II nel giugno 1991.
Home - Cattedrale di S.Pietro Apostolo in Mantova
Palazzo Ducale
Palazzo Ducale si sviluppa tra l'antica Piazza di San Pietro (l'attuale Piazza Sordello) e la riva del Lago Inferiore. Inizialmente composto da corpi di fabbrica disaggregati, il Palazzo trova forma organica nella prima metà del XVI secolo, quando diviene un unico, grandioso complesso architettonico corrispondente al più antico quartiere cittadino.La famiglia Gonzaga ne fa la propria residenza dal 1328 al 1707, quando l'ultimo duca Ferdinando Carlo, tacciato di fellonia, è costretto all'esilio. Il 2 aprile 1707 la Casa d’Austria rivendica il diretto dominio del Ducato mantovano ed inizia il governatorato degli Asburgo.
Sito Ufficiale: Palazzo Ducale Mantova
Museo archeologico
Aperto nel 1998 nel sito che fu Teatro di Corte dei Gonzaga nel Cinquecento e dal 1896 mercato cittadino dei bachi da seta (come si evince dalla scritta attualmente ancora visibile in facciata), custodisce le testimonianze di archeologia del territorio mantovano e spazia dalla Preistoria alla Protostoria, dal Neolitico alla romanizzazione fino alle soglie del Medioevo.
Museo Archeologico - Palazzo Ducale Mantova
Basilica di Sant’Andrea
La basilica di Sant’Andrea, progettata da Leon Battista Alberti, sorge su altre due chiese costruite precedentemente in onore del santo che fece ritrovare la reliquia del Santo Sangue (più volte perduta nei secoli). Venne edificata in tre secoli e terminata nel 1772 e conserva la più grande reliquia della Cristianità: i Sacri Vasi contenenti il sangue di Gesù.
La chiesa, a croce Latina, è la più grande della città. All’interno della basilica, nella prima cappella a sinistra, è la tomba del magnifico pittore Andrea Mantegna, morto a Mantova nel 1506. La cupola svettante verso il cielo è stata progettata e costruita da Filippo Juvara nel XVIII secolo. Le perfette proporzioni – imponenti ma equilibrate – della basilica si devono all’applicazione da parte dell’architetto Leon Battista Alberti, della “Sezione Aurea” che riporta tutti gli elementi in uno schema preciso di proporzione “naturale”.
Basilica e cupola di Sant'Andrea | Diocesi di Mantova
Rotonda di San Lorenzo e Palazzo della Ragione
La chiesa della “Rotonda”, così chiamata familiarmente dai mantovani, è dedicata a San Lorenzo ed è probabilmente la chiesa più antica della città. Chiesa di forma rarissima, potrebbe ricordare un antico battistero ma non lo è. Venne edificata attorno all’anno 1000 nel periodo “Matildico” della città, pare sui resti di un antico tempio romano dedicato a Diana. Questa chiesa venne costruita riproducendo le stesse fattezze della chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme.
Faceva parte del percorso di pellegrinaggio alla reliquia del Sacro Sangue, la più importate della cristianità, conservata tuttora a Mantova. Migliaia e migliaia di pellegrini, per oltre dodici secoli vennero in pellegrinaggio a Mantova per ammirare e pregare davanti ai Sacri Vasi, dove il sangue di Gesù raccolto dal centurione romano Longino, era conservato.
Chiesa del Gradaro
La chiesa sin dal Mille è incorporata nel convento dei monaci di Santa Maria; nel 1500 subentrano gli Olivetani, e nel periodo napoleonico il convento viene soppresso.
Durante la seconda guerra mondiale, il complesso viene adibito a campo di concentramento, rifugio profughi e officina meccanica.
Nel 1966, dopo un lungo periodo di restauri, il convento è rilevato dalle suore Oblate dei Poveri di Maria Immacolata e nel contempo, come detto sopra, viene istituita la parrocchia.
La chiesa - del 1280 - presenta una bella facciata di stile gotico; l'interno è romanico-gotico mentre le navate laterali sono rinascimentali. La ristrutturazione è avvenuta negli anni 1962-1966. È dedicata all'Annunciazione della Beata Vergine Maria.
Parrocchia di Gradaro | Diocesi di Mantova
Orto Carolingio del Gradaro
Nel 2019 grazie all'intercessione della Diocesi di Mantova è stata concessa l'area di un antico orto in disuso, presso la Chiesa del Gradaro a Mantova. Questo ha fornito l'idea per la creazione di un orto medievale, prendendo spunto dal Capitulare de Villis, emanato da Carlo Magno alla fine dell' VIII secolo, per disciplinare le attività agricole dell'impero.
La realizzazione dell'orto dedicato a Carlo Magno è nata da un'idea progettuale dell'Arch. Roberto Soggia condivisa con il Presidente ed il consiglio direttivo dell'associazione Mantova Carolingia e compiuta in collaborazione con il Dott. Giorgio Grossi per le scelte botaniche.
Con l'intervento di Mantova Ambiente sono state poste a dimora piante e specie botaniche opportunamente selezionate e realizzati manufatti in legno che caratterizzano le quattro aree principali: L'orto, il vigneto, il brolo ed il giardino dei fiori. Il lavoro di manutenzione e mantenimento è svolto soprattutto nel periodo estivo con turni di innaffiatura e pulizia da parte di soci volontari dell'Ass. Gli Scarponauti e Tea Ambiente. L'orto si trova presso l'ingresso del parco ombroso della Chiesa e Convento del Gradaro, l'accesso è da Via S.Allende e da Via Gradaro. L'orto al momento è visitabile nelle diverse occasioni ed eventi legati alla città e su richiesta.
IL LIBRO DELL'ORTO CAROLINGIO - Benvenuti su viacarolingia!
Dove dormire: https://www.turismo.mantova.it/dove-dormire - https://www.mantovatourism.it/
Percorsi attivi : https://www.scarponauti.it/mantova-turismo-attivo/
Informazioni turistiche e visite a palazzi e monumenti per la città di Mantova :
infopoint Rigoletto - Piazza Sordello, 23 -0376/288208 - 46100 Mantova MN – info@infopointmantova.it
PERCORSO VIA CAROLINGIA
Da Grazie di Curtatone si arriva alla grande area verde attrezzata alle porte della città, i “Giardini di Belfiore”, che occupa buona parte dell’omonimo quartiere. Percorrendo la ciclopedonale che costeggia il Lago Superiore si raggiunge il Ponte dei Mulini, nei pressi del chiosco bar “La Zanzara”. Dopo una piacevole sosta, si prosegue per il Lago di Mezzo, sino al Ponte ed al Castello di S.Giorgio, parte del complesso di Palazzo Ducale. Sottopassato il ponte, si entra nel percorso ciclopedonale che costeggia il Lago Inferiore fino a Porto Catena e, attraversato il ponte mobile, si continua il cammino per l’Argine Maestro all’interno del quartiere popolare legato al porto e un tempo antico cammino di ronda della città. Si prosegue quindi fino a raggiungere la Chiesa di Santa Maria del Gradaro (XII secolo) e al vicino “Orto Carolingio”. Dopo la visita, si torna sulla strada arginale, per poi scendere presso i giardini pubblici dedicati a Baden Powell, punto di partenza per la Via Carolingia a sud di Mantova.
Percorso Via Carolingia
Lunghezza: Km 7 Tempi: 2,30 oreTerreno: ciclopedonale
PERCORSO VIA CAROLINGIA – ITINERARIO MEDIEVALE
Dal chiosco bar “La Zanzara”, il percorso sale in corrispondenza della rotonda sino a Piazzale Nodari Pesenti (parcheggio di Porta Mulina) e da qui si prosegue per Via Trento sino all’incrocio con Via Cavriani, entrando così in uno dei più antichi quartieri della città. Cuore del quartiere, nel dedalo di piccoli vicoli, la Chiesa di S. Leonardo che si collega a Piazza Virgiliana attraverso via Zambelli. Giunti nella grande piazza-giardino dedicata a Virgilio, lasciandoci il monumento sulla sinistra, ci dirigiamo verso il Museo Diocesano “Francesco Gonzaga” allestito presso il soppresso convento agostiniano di Sant’Agnese. Si sale quindi per Via F.lli Cairoli sino all’incrocio con Via Montanari; a sinistra si raggiunge l’area del seminario vescovile, all’interno della quale sono visibili i resti di un antico ottagono, forse sorto come battistero nel VII secolo. Una leggera salita ci conduce in un altro piccolo dedalo di vicoli sino alla grande Piazza Sordello, punto di partenza per l’esplorazione esterna del complesso di Palazzo Ducale attraverso le piazze un tempo interne alla corte dei Gonzaga – piazza Castello, piazza Santa Barbara e il giardino di piazza Lega Lombarda.
Si esce dal giardino e, dopo aver attraversato piazza Sordello, entriamo nel prospiciente vicolo Bonacolsi sino a via Cavour. Da qui, per via della Mainolda si arriva alla suggestiva e raccolta piazza Leon Battista Alberti presso la Basilica di Sant’Andrea. In corrispondenza del pronao è posta una lapide che ricorda il miracoloso ritrovamento del “Sacro Sangue” al tempo di papa Leone III e Carlo Magno (804).
Si entra quindi nella maestosa basilica, ove sono ancora custoditi i Sacri Vasi con la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo. L’ammirazione che suscita la visita è pari alle dimensioni e alla straordinaria ricchezza decorativa e si conclude con l’uscita su piazza Mantegna per ammirare l’iconica facciata albertiana. La vicina Chiesa romanica di S. Lorenzo (“Rotonda”) ci indica la strada per via Spagnoli e via degli Orefici sino a via Corridoni. Si prosegue quindi sino a via Massari con suggestive visioni sul Rio e da qui, per via Fratelli Bronzetti, si giunge nell’antico quartiere di Fiera-Catena. Si attraversano i giardini di piazza Anconetta proseguendo per via Daino e Via Grayson sino alla Chiesa di Santa Maria del Gradaro e all’Orto Carolingio.
Si ritorna quindi sull’Argine Maestro, per poi scendere presso i giardini pubblici dedicati a Baden Powell, punto di partenza per la Via Carolingia a sud di Mantova.
Percorso Via Carolingia - Itinerario Medievale
Lunghezza: Km 5,2 Tempi: 1,30 oreTerreno: percorso urbano
PERCORSO VIA CAROLINGIA – ITINERARIO NATURALISTICO
Dal chiosco bar La Zanzara si prosegue per la ciclopedonale che porta a Cittadella, passando per la vecchia darsena della Società Canottieri Mincio. Si prosegue in Via S. Michele sottopassando la strada statale e arrivando in Piazza Porta Giulia.
Dopo aver attraversato la porta, progettata da Giulio Romano nell’ambito delle fortificazioni cinquecentesche a protezione del Ponte dei Mulini, si prosegue per la strada che costeggia i vecchi orti e frutteti. Si entra quindi nel Parco Periurbano della città, costeggiando l’impianto della Cartiera - “la fabbrica sospesa”, progettata da Pier Luigi Nervi nel 1960, ed inoltrandosi nell’area rinaturalizzata delle zone umide del Lago di Mezzo, tra splendidi percorsi e panorami si arriva alla Rocca di Sparafucile. Da qui un sottopasso ci porta a camminare in fregio al Lago Inferiore sino al ponte di ferro di Diga Masetti e salendo sulla ciclopedonale raggiungiamo i giardini Baden Powell, punto di partenza per la Via Carolingia a sud di Mantova.
Percorso Via Carolingia - Itinerario Naturalistico
Lunghezza: Km 8,5 Tempi: 1,30 ore - Terreno: ciclabili e sterrato